Abbiamo imparato a conoscere l’artista pugliese Season in varie occasioni: prima con il doppio singolo “Wall / Kintsugi“, poi con la recente pubblicazione del brano “Den“. Ora che però sta per uscire il suo primo album da solista non abbiamo voluto esitare un attimo di più, e abbiamo deciso di contattarlo per scoprire qualcosa di più sulla sua attività artistica.

Benvenuto Season. A ottobre 2021 uscirà il tuo primo disco. Con quali emozioni stai arrivando a questa data?

“Sono davvero molto contento, carico e anche un po’ teso. Non mi sembra vero che sia arrivato questo giorno.”

Come mai il titolo “Get Closer”?

“Vivendo lontano dalla mia famiglia e dalla maggior parte dei miei amici, sento il bisogno di una maggiore vicinanza fisica con loro. In particolar modo dopo questi due anni, in cui siamo riusciti a vederci molto meno.”

Su che tipo di sonorità hai deciso di puntare per il disco?

“Di base tutti i brani sono nati da riff, arpeggi o improvvisazioni di chitarra, che poi sono diventate delle canzoni vere e proprie. Quindi tendenzialmente possiamo dire che i suoni di chitarre clean sono quelli predominanti. Le voci riverberate e delle linee di basso più movimentate mi hanno aiutato a dare forma a quelle che erano delle tracce di chitarra che suonavano come delle jam session.”

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Nella realizzazione dell’album hai avuto dei riferimenti artistici nazionali e internazionali da cui prendere spunto?

“I riferimenti per la realizzazione dell’album sono più internazionali – americani – come Diiv, Local Natives, The War On Drugs, Real Estate, Sufjan Stevens, Fleet Foxes, Bon Iver e tantissimi altri. Sarebbe una lista lunghissima di tutta la musica che ho ascoltato durante la scrittura del disco.”

In merito al disco conosciamo già alcuni brani, tra cui “Den”. Come mai hai estratto anche questo singolo?

“È il primo brano che ho scritto in ordine cronologico, di quelli che fanno parte del disco, e mi piaceva l’idea di farlo uscire poco prima dell’uscita del disco. Molto banalmente, forse, rappresenta un cerchio che si chiude.”

In un comunicato stampa abbiamo letto che con questo brano parli di rinascita, della “voglia di uscire dalla propria tana per provare a fare i conti nel miglior modo possibile con il mondo fuori”. Sono dei riferimenti alla pandemia che stiamo vivendo?

“Non proprio, il brano è stato scritto e composto sei anni fa o giù di lì. Sicuramente una rilettura ‘post-pandemica’ del brano può essere fatta dicendo che la tana è rappresentata dalla (dis)comfort zone dei vari lockdown/zone rosse. Personalmente, non ho vissuto molto tranquillamente il ritorno alla vita sociale e alla nuova normalità, e rileggendo il testo di ‘Den’ oggi probabilmente lo interpreto come un invito a prendere di petto questa nuova situazione.”

Riguardo agli altri brani estratti dal tuo primo album, come li descriveresti?

“Esperimenti di scrittura terapeutica. Ho provato a mettere nero su bianco le mie emozioni che derivavano spesso da eventi traumatici.”


Come dicevamo poc’anzi, si tratta del tuo primo disco. Per un giovane artista è un vero e proprio biglietto da visita. Con quale attitudine hai affrontato questa sfida?

“Dal momento la scrittura del disco era finita, sino alla pubblicazione, passando per i giorni di registrazione/mixaggio e ricerca di un’etichetta ho avuto un rollercoaster di emozioni, di conseguenza anche l’attitudine verso la pubblicazione di questo disco cambiava di giorno in giorno. Fortunatamente, ora è troppo tardi per cambiare idea e tornare indietro.”

L’estate è ormai finita, ma la pandemia è ancora tra noi. Secondo te il governo italiano sta facendo il necessario per tutelare e difendere progetti emergenti come il tuo?

“Portare avanti progetti come il mio è pressoché insostenibile in questo periodo. Suonare in giro sta diventando sempre più difficile a causa delle restrizioni che rendono molto difficile l’organizzazione di concerti.”

Tu e noi di Radio Punto Musica abbiamo una cosa in comune: la Puglia. Quanta tradizione pugliese c’è nel tuo background artistico?

“Di tradizione pugliese, intesa come riferimenti alla musica tradizionale, non c’è niente. Come ho detto prima, ho sempre ascoltato musica inglese e americana. Sicuramente, frequentare musicisti pugliesi o più semplicemente andare ai loro concerti è stata l’Educazione Musicale dei miei vent’anni.”

Dopo l’uscita del disco, sarai in giro per l’Italia per la promozione?

“Per ora ci sono solo due date di presentazione del disco. Il 9 Ottobre a Mare Culturale Urbano di Milano con tutta la band e il 14 al Cortile Cafè di Bologna in duo acustico. Spero di riuscire ad organizzare un tour nei primi mesi del 2022 e magari girare un po’ di più la prossima estate.”

Foto di copertina: Martiloi