Walter Celi è uno apparso molte volte all’interno del nostro blog, e ora è arrivato il momento di farvelo conoscere più approfonditamente. Nato a Bari il 9 ottobre 1988, Celi si fa riconoscere principalmente per le sue doti di polistrumentista. Scopriamo la sua storia.

La carriera di Walter Celi

Nel corso degli anni, anche grazie ad alcune esperienze all’estero, l’artista ha plasmato la sua dimensione, tanto da arrivare nel 2017 a incidere il suo primo album, “Lost in the Womb of the Night“. Successivamente si affaccia all’interno di diversi concorsi nazionali, vincendo l’Arezzo Wave 2018 e il Premio Mimmo Bucci della città di Bari. Una grande occasione artistica arriva nel 2019, con un tour di sessanta date che prevede anche il palco del Primo Maggio di Roma, a cui seguono altre kermesse di elevata caratura, come il Farm Festival, il Cinzella Festival, il Riviera Folk Festival e il SEI Festival. Nel 2019 ottiene anche il titolo di Best Performer al KeepOnFest di Keep On live.

Il 15 ottobre 2019 Walter Celi pubblica il suo secondo disco,”Blend” per XO la Factory, grazie anche alla collaborazione di Puglia Sound, a cui segue un tour di 25 date e una partecipazione allo Sziget Festival 2020, saltato però a causa della scoppio da pandemia da Covid. Ciò non ha comunque fermato la cavalcata artistica del pugliese, che anche durante la quarantena ha saputo trasmettere la propria musica. Basti pensare ad esempio a “Out of order“, il cui videoclip è girato interamente con lo smartphone. E anche il 2021 segna l’evoluzione dell’artista barese, con l’uscita il 24 settembre del suo terzo disco, dal titolo “She’s Back”, di cui è stato estratto l’omonimo singolo.

Walter Celi a Radio Punto Musica: “Uso le canzoni per arrivare al cuore delle persone”

In una nostra intervista datata 15 aprile 2019, Walter Celi si è ampiamente raccontato, spiegando che “la cosa più bella che mi possa capitare è quando arrivi al cuore di qualcuno senza parlare ma solo suonando una canzone. È quello il mio obiettivo principale e posso dire di averlo raggiunto, anche se solo con un piccolo pubblico. […] La musica è una forma di comunicazione universale, viaggiando ho conosciuto musicisti provenienti da tutto il mondo e frequentarli mi ha fatto crescere profondamente sia come artista che come persona”.

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