I terremoti in Italia sono un rischio concreto per i nostri beni culturali. A dirlo è un ricco approfondimento di Openpolis, che stavolta inquadra la situazione degli eventi sismici del Bel Paese nel quadro della salvaguardia dei beni culturali definiti “in pericolo”.

Terremoti in Italia:

Per capire la gravità del problema, identifichiamo il quadro generale. Secondo la rete sismica nazionale dell’Ingv, infatti, nel 2018 si sono verificati in Italia ben 2.433 eventi sismici di magnitudo maggiore o uguale a 2, perlopiù in aree del Centro. Terremoti di maggiore intensità, con magnitudo pari o superiore a 4, sono stati invece 16.

Fin qui, quindi, per quanto concerne le regioni di nostra competenza, Puglia e Basilicata, non ci sono pericoli imminenti. Tuttavia, l’attenzione deve restare alta, in quanto vi sono diversi manufatti, opere e siti da tutelare dai terremoti in Italia. Per questo motivo, guardiamo la seguente cartina:

La classificazione vigente si basa su due livelli: rischio 1, cioè dove "la probabilità che capiti un forte terremoto è alta"; rischio 2, cioè dove "forti terremoti sono possibili". In base a questa diversificazione, Openpolis, elaborando dati Ispra al 31 dicembre 2018, indica 700 comuni a maggior rischio sismico, e dunque che presentano una forte pericolosità per la tutela dei beni culturali. In questo quadro generale, Puglia e Basilicata sono definite a rischio basso. I dati che ci vengono consegnati di fatto sono i seguenti:

  • Puglia:
    • beni culturali in comuni in classe sismica 1 e 2: 1.858
    • comuni in classe sismica 1 e 2: 67
  • Basilicata:
    • beni culturali in comuni in classe sismica 1 e 2: 1.703
    • comuni in classe sismica 1 e 2: 124

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