Gli oceani e i mari compongono i 3/4 della superficie terrestre, ma purtroppo sono caratterizzati da un inquinamento marino su cui negli ultimi anni sono stati lanciati svariati allarmi – soprattutto perché circa 200 mila specie attualmente identificate ci devono fare i conti. Vediamo la situazione normativa e com’è possibile capire come se la sta cavando l’Italia.
Inquinamento marino: legge internazionale, europea e italiana
Partiamo dalle Nazioni Unite, le quali con l’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile specificano che entro il 2025 “prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, in particolar modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma, compreso l’inquinamento dei detriti marini e delle sostanze nutritive”.
In Europa invece abbiamo la strategia per l’ambiente marino, che invita i paesi membri alla creazione e allo sviluppo di strategie che puntino all’equilibrio dello stato ecologico. Infine in Italia abbiamo il decreto legislativo 190/2019, che riprende quanto emanato dall’UE.
Quali sono i rifiuti principali dell’inquinamento marino?
Prima di procedere al caso italiano, cerchiamo di capire da cos’è composto l’inquinamento dei mari. Com’era possibile prevedere, i dati elaborati da Openpolis basati su statistiche di Awi-Litterbase (aggiornati al 2 novembre 2020) mostrano chiaramente che oceani e mari sono caratterizzati soprattutto da rifiuti quali plastica e microplastica.
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Italia e inquinamento marino: come misurarlo?
Per comprendere al meglio qual è la situazione italiana, ci possiamo fare aiutare dalle Bandiere Blu, certificazioni che vengono assegnate in base a determinati criteri, come il livello di pulizia dei mari e la presenza di contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti.
Le regioni di nostro interesse vivono due vite totalmente diverse. Mentre infatti la Puglia si attesta come una delle realtà con il mare più pulito (14 Bandiere Blu al 2 novembre 2020), la Basilicata ne ha solo 5. A battere tutti, però, è la Liguria (con ben 24 bandiere).
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In linea generale, però, va sottolineato che il Mare Adriatico risulta il più inquinato di tutti, come specificato da un'elaborazione Openpolis su dati Ispra/Arpa costiere (al 31 dicembre 2019).