Solo il 40% delle imprese locali ha la possibilità di accedere alla rete internet, c’è troppo digital divide. Sul tema è intervenuta la Coldiretti Puglia, la quale, dopo l’approvazione della proroga di 3 anni del programma Agricoltura 4.0, ha sottolineato quanto ancora c’è da fare per migliorare l’accessibilità online tra città e campagna.
Coldiretti Puglia: “Digital divide tra città e campagna da sempre”
A preoccupare la Coldiretti Puglia è, principalmente, l’impossibilità di cogliere le opportunità dell’Agricoltura 4.0, “a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane”, come spiegato in un nota. Nel contesto generale, poi, c’è un altro dato a preoccupare: nell’ambito della vendita online, le aziende non superano l’11,9%.
“L’utilizzo di internet – ha dichiarato Savino Muraglia, presidente della Coldiretti Puglia – deve essere promosso e sviluppato in maniera più forte e incisivo in Puglia, da sempre caratterizzata dal Digital divide tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire, dai droni che verificano in volo lo stato delle colture ai sistemi informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi fino alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti”.
In che modo contrastare il Digital divide?
La risposta della Coldiretti Puglia nell’era post Covid è il manifesto dell’Agricoltura 4.0, realizzato in collaborazione con Filiera Italia e Bonifiche Ferraresi. In particolare, gli obiettivi sono:
- accelerare la transizione digitale premiando l’adozione di tecnologie di agricoltura e zootecnia di precisione con progetti in grado di preservare le caratteristiche uniche del nostro territorio;
- fornire agli agricoltori supporto alle decisioni agronomiche in tempo reale;
- creare consapevolezza e cultura nel consumatore sulla provenienza dei prodotti e delle loro caratteristiche, garantendo sicurezza, salubrità e qualità attraverso l’adozione di tecnologie digitali per la tracciabilità dei prodotti;
- incentivare modelli economici innovativi che prevedano una più equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento;
- sostenere lo sviluppo di canali di vendita digitali per le filiere corte nazionali;
- sviluppare brevetti basati su tecnologie che abbiano uno standard tecnologico “made in Italy” a servizio della filiera agroalimentare italiana per migliorarne efficienza ed efficacia.