“Cari lettori, domani (1° agosto 2021, ndr) la Gazzetta del Mezzogiorno sarà in edicola per l’ultima volta”. Inizia così la lettera scritta dal direttore Michele Partipilo, spiegando anche le ragioni di tale messaggio: “L’intreccio perverso di una legge fallimentare che assomiglia al cubo di Rubik, i ritardi e non solo di chi doveva curare il fallimento e lo scaricabarile delle responsabilità hanno trascinato la situazione al momento limite, quando cioè non restano che poche ore per un salvataggio in extremis o per una più che probabile morte annunciata”.

la gazzetta del mezzogiorno chiude
Foto de La Gazzetta del Mezzogiorno

È la fine per la Gazzetta del Mezzogiorno?

Al momento non sembrano esserci soluzioni risolutive all’orizzonte per far sì che la Gazzetta continui a operare. “Oggi (31 luglio 2021, ndr) – scrive ancora Partipilo – scade il contratto di affitto con cui la curatela fallimentare il 12 dicembre scorso aveva affidato alla Ledi srl la gestione temporanea della Gazzetta. Da quel giorno sono seguiti mesi di lavoro intensi per rilanciare la testata e per tenere i conti in equilibrio”.

Conti che, però, non sono mai tornati in equilibrio, anche a causa di un cambio repentino di scelte: “La possibilità di una proroga della gestione da parte della Ledi, che l’altro giorno sembrava avesse scongiurato ogni possibilità di cessazione delle pubblicazioni, è venuta meno in queste ore, perché la continuità aziendale che sarebbe stata così assicurata – garantendo il valore della testata – non avrebbe avuto alcuna considerazione nelle successive valutazioni”.

Nel sciogliere i vari nodi della vicenda, il direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno spiega che “in ballo c’è l’assegnazione finale della Gazzetta a una delle due società in corsa e cioè la Ledi srl, che gestisce in affitto la testata fino a stanotte, e la Ecologica spa che ha presentato un’analoga proposta di concordato nel fallimento”.

Partipilo sottolinea inoltre che “a noi interessa che la Gazzetta resti nelle edicole come è accaduto da 134 anni a questa parte. A noi interessa che vengano salvaguardati i posti di lavoro, perché di questo lavoro viviamo e con questo lavoro manteniamo le nostre famiglie. A noi interessa che i nostri territori continuino ad avere una voce e un punto di riferimento. A noi interessa che le lacrime, il sudore e il sangue che tutti abbiamo versato da quando è iniziata questa amarissima vicenda non siano stati inutili sacrifici”.

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La Gazzetta del Mezzogiorno: “Servono soluzioni e responsabilità”

Il direttore si mostra stanco di fronte alle “inutili dichiarazioni di solidarietà in una passerella delle vanità buona solo a tacitare la coscienza”. E spera che “in queste poche ore che restano” arrivino “soluzioni” e “responsabilità da parte di chi fino a oggi forse ha svolto con leggerezza il suo incarico, pensando che un giornale fosse un’impresa come tante altre, che possono interrompere la produzione per poi riprenderla quando la procedura fallimentare si compie. Un giornale è invece come il sangue che affluisce al cervello, quando per una qualsiasi ragione questo flusso si interrompe, il soggetto ne subisce conseguenze che non di rado portano alla morte”.

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