La storia de La Gazzetta del Mezzogiorno si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo lo stop ai lavori di qualche settimana fa, il Comitato di redazione ha diffuso una nota – ripresa da FNSI – raccontando gli ultimi sviluppi della vicenda.

Gazzetta del Mezzogiorno, Cdr: “Ecco cosa sta succedendo”

Come dichiara il comunicato del Cdr de La Gazzetta del Mezzogiorno, “Il nuovo provvedimento del Tribunale fallimentare di Bari che ha preso atto della votazione-approvazione dell’assemblea dei creditori del fallimento Mediterranea per la proposta di salvataggio, della testata e dei lavoratori, avanzata dalla società Ecologica è un passo in avanti, rilevante, verso il ritorno della Gazzetta del Mezzogiorno in edicola, dopo un mese di assenza per l’interruzione delle pubblicazioni scaturita dalla mancata accettazione della proroga da parte dell’ex editore affittuario”.

La speranza del Cdr è “che i prossimi provvedimenti del Tribunale fino all’omologa avvengano nella massima linearità e nei tempi più brevi possibili: con oltre 140 famiglie di lavoratori costrette alla cassa integrazione a zero ore dal primo agosto, sarebbero davvero imperdonabili iniziative strumentali e dilatatorie da parte di alcuni volte solo a ritardare la ripresa delle pubblicazioni. Non va sottovalutata né minimizzata, del resto, la crisi occupazionale che viviamo, nel silenzio quasi generale della politica che si è infilata a gamba tesa nella vicenda, dimenticandosi però dei lavoratori”.

Infine, un messaggio rivolto alla società Ledi, a cui viene richiesto di provvedere “in tempi ragionevolmente brevi alla liquidazione a giornalisti e poligrafici delle spettanze di fine rapporto nonché che invii all’Inps la documentazione necessaria per il pagamento della cassa integrazione del mese di luglio, peraltro già autorizzato”.

Cosa sta accadendo a La Gazzetta del Mezzogiorno?

Come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, La Gazzetta del Mezzogiorno non è più in edicola a causa di una crisi interna che ha portato la redazione a non poter più garantire la continuità dei lavori: “L’intreccio perverso di una legge fallimentare che assomiglia al cubo di Rubik, i ritardi e non solo di chi doveva curare il fallimento e lo scaricabarile delle responsabilità hanno trascinato la situazione al momento limite, quando cioè non restano che poche ore per un salvataggio in extremis o per una più che probabile morte annunciata”, aveva scritto il direttore Michele Partipilo in una nota.

Foto di copertina di FNSI