Per i No Fang si tratta del terzo lavoro discografico. Stiamo parlando del nuovo EP che anticipa una trilogia artistica corposa e densa di significato. La formazione pugliese, infatti, è tornata alle cronache musicali con un nuovo EP, dal titolo “I Atto Lo Scontro“, a cui seguiranno altre 2 opere racchiuse ne “La Trilogia”, un concept che prefigura la pubblicazione di altri due EP: “La Tregua” e “L’Assedio“.
No Fang: di cosa parla “Lo scontro”?
Come riportato nel comunicato stampa diffuso da Nextpress, “Lo scontro” è un EP tra rap, arte e cultura, e fa parte di una raccolta che punta a raccontare la guerra in maniera allegorica. In particolare, la band del Gargano punta ad affrontare questo tema come “una battaglia fisica e mentale, un conflitto senza tempo tra l’arte e l’apparenza, la cultura e l’ignoranza, l’intelligenza e la forza bruta”.
In effetti, i titoli dei 3 EP assomigliano a un vero e proprio viaggio all’interno delle 3 fasi della guerra: scontro, tregua e assedio. Si inizia con un ritmo incalzante, per poi passare a sonorità più riflessive e rivolte a una pura introspezione, per concludere con un assedio alle porte del potere. Al momento, sappiamo che “Lo scontro” contiene 5 canzoni, “tra cui un intro (prologo) come traccia d’apertura”, che prefigura un epilogo nell’ultimo EP.
Potrebbe interessarti anche: IL PUGLIESE GIANLUCA DE RUBERTIS HA REALIZZATO UN CONCERTO IN CHIESA
Mère Funne: il primo singolo dall’EP “Lo scontro”
“Mère Funne” è il primo estratto da “Lo scontro”, ed è anche un termine proveniente dal dialetto pugliese che significa “mare profondo“. Di fatto il brano è “dedicato ai viaggi della speranza dei numerosi migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo in cerca di un futuro migliore”, descritto come “un vero scontro con il pregiudizio e la xenofobia che attanagliano la mente di molti occidentali”.
Il videoclip ufficiale vede la partecipazione delle sagome della band pugliese, che fanno da contorno alle immagini degli esseri umani che sfidano l’ignoto per un futuro migliore, individuando due poli di racconto: da una parte, il “bene” che viene “personificato in omini minuti con un solo grande occhio che rappresenta la visione, la capacità di percepire l’ignoto”; dall’altra, il “male” che viene invece “rappresentato da esseri imponenti e grossolani che impugnano una clava rudimentale, simbolo di arretratezza ed hanno una testa piccola che denota una mancanza di cultura e spessore intellettuale”.
Chi sono i No Fang?
I No Fang sono una crew pugliese originaria del Gargano e sono composti da Sentaur (rap), Siel-One (rap), Brnà (rap, beat, scratch), Verso (rap, beat, basso, chitarra, piano) e Brisk (rap, beat e arrangiamenti). La band nasce ufficialmente nel 2012 e ha l’obiettivo di realizzare un progetto artistico che abbia le sue fondamenta attorno alla cultura hip hop riversata nelle sonorità della black music, strizzando l’occhio anche ad altri generi musicali come il reggae, il funky e la dubstep.
Nel 2013 la formazione pugliese pubblica l’album d’esordio, “NO FANG Hip Hop Culture“. Tre anni dopo esce il loro secondo lavoro discografico, “NO FANG – ON“, caratterizzato da numerosi featuring: Toto Nasty, Untouch, Torbi, Cesaroots, Funky Pushertz, Reddog, Boom Buzz, Mastu nzo, Kayaman, Impresentabili, Jastemma, Dope One, Dj Fast, Dj T Robb, Luisa Tucciariello, Lab Frequency, Johnny I Fyah. E così arriviamo al 2021, con l’uscita dell’EP “Lo scontro”, che inaugura una trilogia di lavori per i No Fang.
Ma come nasce il nome della band? No Fang significa “No Fango“, ed è una metafora dialettale che esprime dissenso verso tutto ciò che è fango e marcio nel panorama musicale attuale, con particolare riferimento alla concezione secondo cui la scena odierna è dedita più alla creazione di un prodotto dal guadagno facile rispetto alla diffusione di sentimenti ed emozioni attraverso le sonorità di quest’arte.
Pingback: