Raf Qu è LefrasiincompiutediElena. Il giovane pugliese trapiantato a Roma, turnista tra le altre cose al progetto de La Municipàl, è pronto a darsi da fare con il suo progetto artistico. Ne avevamo parlato già qualche settimana fa ma, per conoscerlo più approfonditamente, abbiamo fatto qualche domanda al diretto interessato.

In un nostro precedente articolo abbiamo scritto che hai origini pugliesi, ma di fatto LefrasiincompiutediElena nasce a Roma. In un certo senso, la tua musica è contaminata da entrambe le scene artistiche oppure proponi qualcosa di totalmente distaccato da dove sei nato e dove vivi?

“Ovvio che entrambe le scene vanno ad influenzare la scrittura, ed il sound soprattutto, al di là delle scene, ci sono tante cose anche del passato che continuano ad influenzare il mio modo di scrivere”.

Come mai hai deciso di aprire le porte a questo progetto?

“Avevo delle cose da dire, ad alta voce. E lo volevo fare con un sound più sporco rispetto a quello che c’è in giro. È stato quasi naturale tornare alle sonorità che mi appartengono. LefrasiincompiutediElena sono un cosmo dove sentirmi al sicuro, dove non voglio fare compromessi dettati da nulla”.

Recentemente è uscito il singolo “Ciglia”. Abbiamo appreso da un comunicato stampa che questo brano è nato “dalle più intime intenzioni”. In che senso?

“Un po’ quello che ho descritto prima, e che ho risposto anche in altre interviste. Le canzoni, i testi, nascono dalla mia parte più romantica a cui poi in automatico e senza accorgermene ho dato un sound più brit, rispetto a quello che c’è in giro”.

In linea generale, quali sono gli obiettivi di LefrasiincompiutediElena?

“Più o meno quello che già è accaduto da quando ho pubblicato Fiori e Camomilla: continuare a pubblicare canzoni, e ci aggiungo solo i concerti”.

Come ben saprai, grazie o a causa delle potenzialità del web, oggi viviamo in un mondo quanto mai saturo di sonorità, dove ogni giorno nascono e muoiono progetti artistici di vario tipo. A tuo avviso, è possibile emergere in questo tsunami di novità? E se sì, in che modo?

“È difficile sicuramente. Non credo abbia a che vedere con il fatto che sia saturo di sonorità, credo che dipenda dal fatto che la maggior parte della gente ormai consuma la musica in maniera esasperata. In più penso che la causa fondamentale sia il calo di attenzione dovuto alla vita che viviamo in generale. Siamo costantemente bombardati da informazioni e pubblicità, che ci distolgono dal resto”.

Un’altra conseguenza di questa saturazione è la realizzazione di canzoni a fotocopia tra gli artisti. Per te, viviamo in un’epoca musica dove non c’è una vera e propria identità artistica?

“Anche questo è riconducibile alla risposta di prima. Non voglio pensare che non ci sia una vera e propria identità in coloro che decidono di pubblicare album e canzoni. Sarebbe un vero fallimento. Voglio pensare che le canzoni fotocopia sono dovute al fatto che chi le produce e le scrive ha più o meno la stessa storia e gli stessi ascolti alle spalle”.

In tal senso, oggi come oggi, ogni band deve essere in grado di trovare un proprio posizionamento per far presa sul pubblico. Per LefrasiincompiutediElena, qual è la propria posizione nel mondo della musica attuale?

“Eh bella domanda, credo sia prematuro parlare di posizionamento. Sarebbe interessante chiederlo a chi ci ascolta da sempre dove ci posiziona. O forse anche no”.

Verso il 2020: cosa c’è all’orizzonte per LeFrasiincompiutediElena?

“A gennaio uscirà un nuovo singolo che anticipa l’album e ci saranno un po’ di date in giro per l’Italia. Sarà divertente, ne sono quasi convinto”.