Il futuro (e anche il presente) de La Gazzetta del Mezzogiorno ha una svolta. Come si apprende da FNSI, il tribunale di Bari “ha omologato il concordato preventivo proposto dalla società Ecologica Spa per il fallimento della Mediterranea Spa, società proprietaria della Gazzetta del Mezzogiorno”. La notizia, la cui fonte è il Comitato di redazione della Gazzetta, ha sottolineato che “si tratta di uno spiraglio di luce […]. Il provvedimento spazza via ogni incertezza e qualsiasi polemica, ora siamo pronti a lavorare con il nuovo editore per riportare in edicola il nostro giornale”.

Gazzetta del Mezzogiorno, flash mob: “Giù le mani”

Prima che arrivasse questa buona notizia, c’era molta preoccupazione. Tanto che i giornalisti de La Gazzetta del Mezzogiorno scesero in piazza qualche giorno fa accompagnati da uno striscione con un messaggio forte e chiaro: “Giù le mani da La Gazzetta del Mezzogiorno“. L’obiettivo era dare seguito alla promessa fatta ai propri lettori. “Arrivederci” è l’ultimo aggiornamento che troneggia sulla homepage del sito della testata, che dallo scorso agosto non è più in edicola, sebbene l’obiettivo dichiarato da sempre è di tornarci il prima possibile.

gazzetta del mezzogiorno homepage

Così l’idea del flash mob, andato in scena sotto il Tribunale di Bari in concomitanza con l’udienza sull’assegnazione della testata, come racconta FNSI, in piazza assieme ai giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, ad Assostampa e Odg Puglia. In quell’occasione la proposta della società Ecologica aveva ottenuto il voto dei creditori, tuttavia la concorrente Ledi si è opposta.

“Auspichiamo che oggi venga messo un punto fermo in questa vicenda che sta durando da troppo tempo, perché l’unico obiettivo deve essere quello di riportare il giornale in edicola e quindi di consentire a chi se lo aggiudicherà di riaprire l’impresa”, ha sottolineato il segretario generazione della Federazione Stampa Nazionale Italiana.

Gazzetta del Mezzogiorno: udienza finì in un nulla di fatto

I grattacapi nacquero in seguito al fatto che, come riporta Informa, non ci furono novità significative, anche perché all’udienza non si sono presentati gli avvocati delle due società citate. Inoltre generò apprensione l’azione della Procura di Bari, che “ha depositato un’informativa di 32 pagine redatte dal nucleo di Polizia finanziaria. Dall’indagine sulla bancarotta del quotidiano, condotta dal procuratore capo Roberto Rossi con i sostituti Lanfranco Marazia e Luisiana Di Vittorio, sarebbero emersi particolari sulla partecipazione del gruppo Miccolis all’asta fallimentare della Gazzetta”.

Più nel dettaglio, sarebbero emersi “otto assegni circolari, dell’importo di 250mila euro”, metà dei quali “riconducibili alla Cisa Spa, società di Massafra che fa capo ad Antonio Albanese, operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti, attualmente indagato ed imputato in alcune delicate indagini della procura di Taranto e di Lecce. La scalata alla Gazzetta di Ecologica, dunque, non sarebbe avvenuta autonomamente ma, di fatto in società al 50% con la Cisa. Un’operazione considerata illegittima”.

Contemporaneamente però la Ledi Srl avrebbe avviato un nuovo progetto editoriale, che dovrebbe chiamarsi “La Nuova Gazzetta di Puglia e Basilicata“, di cui il marchio sarebbe già comparso “nella sede della società barese e che dovrebbe essere stato già registrato, mentre non si sa ancora se la registrazione sia stata effettuata anche per la testata”, con alcune operazioni strutturali che sarebbero state portate avanti durante il periodo di transizione con la vecchia testata. “Concorrenza sleale”, secondo i sindacati giornalistici. Adesso però il concordato preventivo fa tirare un sospiro di sollievo.

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Foto di copertina di FNSI