La scorsa settimana vi abbiamo fatto ascoltare “Guerre Stellari”, il singolo di debutto di Milella, artista pugliese su cui si hanno molte poche informazioni. Per questo motivo, e vista l’affinità territoriale che ci lega, abbiamo pensato di contattarlo non solo per conoscere approfonditamente la sua dimensione artistica, ma anche per commentare con lui la scelta – secondo noi abbastanza coraggiosa – di muoversi nell’ambito musicale in anni in cui la promozione è pressoché impossibile a causa del Covid.
Benvenuto, Milella. Sui tuoi social non abbiamo trovato molte informazioni, se non che sei un artista che corre sulle storie che racconta. Ci puoi spiegare cosa vuol dire?
“Salve a voi di Radio Punto Musica e, grazie per la domanda, ancora non mi era stata posta da nessuno. Corro sulle storie che racconto perché non mi piace lasciare nulla alle spalle, ogni storia che racconto è parte di me, un pezzo della mia storia che deve essere raccontato. Non lascerei mai nulla indietro, quindi anche se non so star fermo, preferisco correre, ma farlo su ciò che racconto e porto a voi.”
Hai deciso di aprire il tuo esordio musicale pubblicando il brano “Guerre Stellari”: come mai?
“‘Guerre Stellari’ nasce durante il primo lockdown, da un messaggio proveniente da una persona del passato a cui ho preferito non rispondere. Dopo questa mia mancata risposta, mi sono sentito meglio, più libero: per una volta una ‘mancata risposta’ è stata a tutti gli effetti una risposta. Tutto questo ha scatenato in me un percorso di scrittura che ha visto nascere tutti i brani che ho poi proposto ai ragazzi di Revubs, tutti brani che comporranno i primi passi del mio percorso: è stato a tutti gli effetti il capostipite.”
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Tu, Milella, e noi di Radio Punto Musica condividiamo la Puglia: quanta tradizione pugliese c’è nella tua impronta artistica?
“Il mio obiettivo nel tempo, è pian piano riuscire a raccontare la Puglia nei suoni, nei colori e nelle parole all’interno dei miei brani. Io sono totalmente innamorato della mia regione e, la mia musica gode totalmente di immagini che senza la Puglia non avrebbero mai visto la luce. Non riuscirei mai a vedermi senza la Puglia al mio fianco, è probabilmente la mia più cara compagna. Tutto il mio vissuto, tutta la nostalgia, tutti i sentimenti, riportano alla mia terra. Spero con il tempo si riesca sempre più a palpare il mio amore verso tutto questo, o non riuscirei a sentirmi completo.”
Debuttare oggi nel panorama musicale in tempo di Covid risulta essere una scelta quanto mai coraggiosa. In che modo pensi di arrivare a più persone possibili tenendo conto che ci sono dei limiti ferrei per portare in giro la propria musica?
“Negli ultimi anni si sono sviluppate tantissime forme di ‘bedroom pop‘, letteralmente il pop che nasce all’interno della propria cameretta. Ecco, io vedo così la mia musica, fra il bedroom e il dream pop, una sorta di – lasciatemi passare il termine – ‘nostalgic pop‘, un pop nostalgico, che nasce in camera e cerca di farsi strada nel digitale. L’esigenza di comunicare, può apparire banale, ma è stata più forte del Covid. Certo, non ha aiutato in fase di registrazione e comunicazione con l’etichetta, però non potevo fare a meno di iniziare a pubblicare le mie storie. Non la vedo come una scelta coraggiosa, la vedo solo come necessità di dire la mia, provando tramite il digitale ad arrivare a più persone possibili, in attesa del momento magico del live, il prima possibile si spera.”
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In questo tuo 2021 pensi che “Guerre Stellari” sarà solo l’inizio di un percorso artistico ancora più ricco di brani e, magari, dischi?
“Senza dubbio, ‘Guerre Stellari’ è stato solo il primissimo passo, la punta dell’iceberg. Pian piano, nei mesi e nelle settimane ci saranno tanti annunci a tema, ma posso anticiparvi che abbiamo da pochissimo chiuso il secondo singolo, che ammetto di aver scritto proprio fra le strade di Bari questa estate, in un pomeriggio magico che aveva il profumo di Puglia, una sensazione difficile da spiegare, ma facile da assaporare e immaginare. Per essere conciso sul finale: brani e disco assolutamente sì, il 2021 sarà fertile per me.”
Ultima domanda che, a lungo andare, ti faranno in molti: perché Milella?
“Milella nasce dall’esigenza di mettermi totalmente a nudo, restando però legato a quelle che sono le mie radici: nulla più di un cognome prettamente barese per esprimere il concetto. Può apparire banale come domanda, essendo ‘solo’ il mio cognome, ma non lo è affatto, grazie.”