L’etichetta pugliese Xo La Factory cerca una nuova voce che canti il periodo storico contrassegnato dal Coronavirus. È la stessa realtà discografica a lanciare l’iniziativa con un post sui social, al grido di “è sempre la musica a salvarci la vita”.
Xo La Factory cerca nuova voce: come candidarsi
“Il 2020 è un anno che ci ha segnato profondamente, ha quasi distrutto quello che eravamo riusciti a costruire in anni di duro lavoro”: comincia così il post pubblicato su Facebook da Xo La Factory, protagonista lo scorso anno del Resto in Casa Tour, una serie di concerti in streaming dalle abitazioni degli artisti appartenenti al proprio roster.
“Non nascondiamo – continua il post – che abbiamo avuto (e tuttora abbiamo) momenti di grande sconforto ma alla fine è sempre la musica a salvarci la vita. E proprio per questo ci mettiamo fin da subito alla ricerca di una nuova voce in grado di raccontare e rappresentare questi tempi strani”.
Così, l’etichetta pugliese ha deciso di lanciarsi in una nuova iniziativa: “Se hai tra i 18 e i 25 anni mandaci le tue due canzoni più belle (anche una demo voce e chitarra registrata col cellulare va bene), ascolteremo tutto attentamente e se riuscirai a conquistarci ti offriremmo un contratto discografico. Ci occuperemo delle registrazioni, della promozione e del booking (quando si potrà tornare a suonare), in cambio ti chiediamo fiducia, voglia di metterti in gioco e fare squadra. Pensi di essere l’artista giusto per XO? Scrivici a xolafactory@gmail.com e info@xopublishing.it“.
Xo La Factory: “Ci siamo accorti che la vita è brutta senza concerti”
In più di un’occasione abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Giuseppe Gioia, il direttore di Xo La Factory, il quale commentò così il periodo di primo lockdown in relazione alla musica: “Forse la gente si è accorta di quanto possa essere brutta e vuota una vita senza concerti, sudore e contatto. Resta solo da capire se, quando tutto questo finirà (e, ahimè, non credo ci vorrà poco), la gente la smetterà di non considerarci e continuerà ad andare tutto per scontato. Considerando come ci ha trattati il governo di questo paese nel decreto ‘Cura Italia‘, direi che siamo partiti davvero con il piede sbagliato”.
E sul cambiamento dell’arte post-pandemia, Gioia affermò che a cambiare sarà il modo di fruire la musica, “e questo mi spaventa. Mi spiego meglio: so che sembra contraddittorio il fatto di preoccuparsi del mondo virtuale se siamo stati i primi ad organizzare una rassegna di concerti in streaming, ma lo abbiamo fatto più che altro per noi. Per la grande famiglia di Xo La Factory, era come voler lanciare un messaggio a chi ogni giorno divide questa strada con noi, della serie ‘Ragazzi non buttatevi giù, in qualche modo ci sono e non voglio abbandonarvi, facciamoci compagnia tutti insieme, lasciamo un messaggio’. La verità è che ho paura che tutto diventi ancora più ‘non reale’. Sopporto già poco questo mondo fatto di contatori di views, di gente che condivide storie e fa cose ma senza nessuna preparazione o competenza e spero davvero che dopo tutto questo il mondo musicale non sia popolato ancora di più da questa gentaglia”.
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