La scorsa settimana vi abbiamo parlato del nuovo progetto musicale de La Municipàl, “Per resistere alle mode“. Quest’oggi ne parliamo con uno dei diretti interessati, Carmine, pronto a farci capire qualcosa di più su questa singolare iniziativa e comprendere come un artista può avere maggiore tutele in tempo di pandemia da Coronavirus.
Ciao Carmine de La Munipàl, bentornato. In cosa consiste il progetto “Per resistere alle mode”?
“‘Per resistere’ alle mode è un percorso interiore di accettazione di se stessi che prosegue dopo ‘Bellissimi difetti‘, nostro terzo album: un percorso che ci ha portato a capire di stare bene anche nel sentirsi ‘fuoriposto’ e fuori moda”.
Con la pubblicazione dei doppi singoli, ho pensato che state creando un’iniziativa artistica che, nel panorama italiano, non si è ancora mai vista. Sostanzialmente, state cercando di ridefinire il concetto di “singolo”?
“Mi sono reso conto che un brano è spesso riduttivo per poter raccontare una determinata storia, e utilizzare due brani, lato a e lato b, mi permette di poter sperimentare e raccontare i diversi punti di vista, come se fossero diverse scene dello stesso film”.
Ormai è una notizia nota: niente concerti in estate. La Municipàl cosa intende fare per continuare il proprio lavoro?
“Continueremo a produrre il disco e stiamo preparando una versione alternativa del live, ripartiremo inizialmente con un set acustico , finché la situazione non permetta di ritornare a suonare in elettrico”.
Nelle ultime settimane, si è spesso parlato dell’importanza di sostenere economicamente il mondo dell’arte, in quanto si tratta di un lavoro a tutti gli effetti. I vari richiami, però, sembrano essere caduti nel dimenticatoio. In Italia c’è un problema di percezione culturale nei confronti dell’arte?
“Io credo che ci sia un buco nella legislazione per quanto riguarda questo settore, e spero che questa fase convulsa possa portare a ridefinire il concetto di lavorare con la musica: è un problema molto complesso, ma spero che possa essere l’inizio di una nuova fase”.
Il progetto “Per resistere alle mode” è previsto per il prossimo autunno. Possiamo parlare di un punto di ripartenza per la musica de La Municipàl e, in generale, per l’arte?
“Non lo so, io cerco solo di scrivere e produrre quello che mi piace senza pensare molto all’esterno: spero solo che possa essere considerato un bel disco”.