Il Covid ha accentuato la povertà educativa in Puglia, ma già prima della pandemia la situazione non era per niente rosea. A dimostrarlo sono i dati di Openpolis, che delineano un quadro abbastanza complesso dell’offerta delle scuole e degli asili nido nella regione pugliese, dove spesso bambini e ragazzi sono costretti ad abbandonare il percorso scolastico oppure escono da esso con poche competenze.

Povertà educativa in Puglia: i dati pre-pandemia

In base alle statistiche elaborate da Openpolis su dati Istat, Agcom e Miur, la povertà educativa in Puglia pre-pandemia era alquanto preoccupante. “La pandemia – riporta la ricerca – si è inserita in un contesto sociale che già vedeva bambini e ragazzi come la fascia d’età più soggetta alla povertà assoluta, da almeno un decennio. Ed ha quindi acuito le disuguaglianze che preesistevano all’emergenza”. Studiamo i dati principali datati 2019:

  • Offerta asili nido e servizi di prima infanzia: 18,9 i posti ogni 100 bambini con meno di 3 anni. Distante dalla media nazionale (26,9%) e dalla soglia europea dei 33 posti ogni 100 minori.
  • Abbandono scolastico: il valore si attesta al 17,9%. Percentuale al di sopra della media nazionale (13,5%) e inferiore in Italia solo a Sicilia e Calabria.
  • Studenti che non ottengono competenze adeguate: il 18,9% degli alunni presenta difficoltà alla fine della terza media, con pochissime competenze in italiano, matematica e inglese. Percentuale inferiore alle altre regioni meridionali (Calabria 29,6%, Sicilia 27,9%, Campania 25%) e più elevato rispetto alla media nazionale (14,4%).
  • Neet (giovani che non studiano e non lavorano): il 30% dei giovani pugliesi tra 15 e 29 anni si trova in questa condizione. Un dato più basso rispetto alla media del mezzogiorno (33%) e a quelle di Sicilia (38%), Calabria (35,1%) e Campania (34,3%). Invece diventa un dato alto rispetto alla media nazionale (22,2%).

Grossomodo possiamo solo immaginare quanto la pandemia da Coronavirus possa aver accentuato e innalzato le percentuali della povertà educativa in Puglia. Tra DAD (didattica a distanza) e la bassa diffusione della rete internet, la regione pugliese dovrà fare i conti con una doppia emergenza, oltre a quella del Covid. L’obiettivo è sempre lo stesso: far sì che ragazze e ragazzi non abbandonino l’offerta formativa scolastica.

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