Al Museo Archeologico Nazionale Massimo Pallottino di Melfi c’è una mostra intitolata “Capolavori in rilievo. I sarcofagi di Atella e Rapolla“. Inaugurata il 22 dicembre 2019, “Capolavori in rilievo” pone al centro della propria mostra il sarcofago di Atella e di Rapolla. Grazie alla concessione del Museo Archeologico di Napoli. Le due opere saranno in mostra a Melfi fino all’8 novembre 2020.
Melfi, perché sono così importanti queste opere
Come si può leggere dal sito ufficiale del Museo Archeologico Nazionale Massimo Pallottino di Melfi, infatti, “fulcro della narrazione sono i due sarcofagi marmorei, straordinarie opere d’arte e capolavori assoluti della scultura di età romana, che testimoniano la ricchezza e il raffinato mondo dei grandi proprietari terrieri che possedevano estese tenute (praedia) nella campagna del Vulture, non lontano dalla città di Venusia”.
In particolare, “le due opere raccontano di uno scambio culturale attraverso uomini, strade e percorsi, tra centro e periferia, tra il mondo microasiatico e attico, sedi delle migliori botteghe scultoree, e l’entroterra lucano in cui le ville costituivano il cardine della vita economica e culturale”. Questi due preziosi sarcofagi “permettono di ricostruire l’articolato panorama di relazioni sociali, politiche ed economiche della regione negli ultimi decenni del II secolo d.C.”. Insomma, ci aiutano a capire la storia.
Museo di Melfi, le opere ‘parlanti’
A detta del Museo di Melfi, i due sarcofagi sono “testimoni ‘parlanti’ della storia del territorio in età romana“. Oggetti che “si caratterizzano come manufatti di straordinaria importanza non solo storico-artistica e archeologica ma anche e, soprattutto storica, territoriale e culturale nell’accezione più ampia del termine”. Questo particolare progetto espositivo rientra nella parte conclusiva del programma culturale Matera-Basilicata 2019.