Giovedì 21 marzo, a Brindisi (Puglia), andrà in scena una manifestazione regionale di Libera contro le Mafie in ricordo di tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata. Sarà un vero e proprio corteo che, a partire dal Tribunale e la Scuola F. L. Morvillo, solcherà le vie della città, per concludere il viaggio in piazza Santa Teresa.
Il programma di Libera contro le Mafie
Come riporta Puglia.com, il programma dell’evento durerà quasi l’intera giornata. Nel dettaglio:
- 8:30 – Raduno presso il Tribunale e la Scuola F. L. Morvillo;
- 9.00 – Corteo;
- 11.30 – Lettura dei nomi delle vittime – piazza Santa Teresa;
- 12.00 – Collegamento con don Luigi Ciotti da Padova (la piazza principale della Marcia 2019);
- 14.30 – Seminari di approfondimento;
- 16:30 – Conclusioni.
Inoltre, “la giornata sarà scandita da una serie di iniziative di approfondimento pomeridiano incentrate su: Codice antimafia e beni confiscati; Mafie in Puglia; Ambiente, lavoro e sviluppo del territorio; Memoria; Accoglienza e integrazione; Corruzione; Partecipazione giovanile, che si andranno a sommare a spettacoli teatrali e laboratori rivolti a ragazzi di età 9-11 anni e 11-14 anni”.
Cosa significa partecipare a questa iniziativa
La partecipazione all’evento pubblico di Libera contro le Mafie non è solo un modo per urlare ‘Basta’ alla criminalità organizzata. Si tratta anche di un evento di carattere nazionale molto importante. Di fatto, la manifestazione è stato organizzata nella “XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Inoltre, alla fine della camminata, “saranno ricordati e pronunciati ad alta voce i nomi delle vittime innocenti delle mafie, in collegamento diretto con la manifestazione nazionale in svolgimento a Padova”.
Verrà pronunciato ad alta voce “un lungo elenco di nomi e cognomi” che rimbomberà “per le strade e nelle orecchie della gente, perché le loro storie non cadano nell’oblio, ma restino impresse nella memoria per continuare a lottare”. Il tutto con l’intento di ricordare l’importanza di “collaborare con la magistratura e le forze dell’ordine perché questi episodi diventino solo un ricordo lontano”.