L’esposizione artistica Le Dee dentro la Donna sta per volgere al termine. L’iniziativa artistica, infatti, iniziata sabato 20 ottobre, si concluderà venerdì 16 novembre. Dunque, pochi giorni ci separano dalla possibilità di ammirare le diverse pitture e fotografie esposte presso le sale di Antica Saliera (la Fondazione che ha organizzato l’evento), sita a Lecce, in via degli Antonietta 11/A.
Cosa possiamo vedere a Le Dee dentro la Donna?
La mostra si ispira al libro di Jean S. Bolen, Le Dee dentro la Donna e indaga i modelli archetipici femminili attuali nell’immaginario divino antico con l’aiuto di otto artiste. A ognuna è stata affidata una dea. Rossella Baldecchi è la Dea Persefone (regina dell’oltretomba). Alessandra Damiano è la Dea Afrodite (dea alchemica dell’amore e della bellezza). Milena Gallo è la Dea Era (la dea del matrimonio). Rosy Mantovani è la Dea Estia (dea del focolare). Rosita Lusignani è la Dea Demetra (dea delle messi, nutrice e madre). Valeria Patrizi è la Dea Artemide (dea della caccia, della luna e della vita selvaggia). Andrea Rossi è la Dea Atena (dea della saggezza e dei mestieri). L’installazione si chiude con un arazzo fatto a mano di Adalgisa De Angelis, la Donna Completa, la quale armonizza tutte le sette dee presentate.
In totale sono 30 le opere realizzate. Il progetto, inoltre, ha visto la collaborazione di due psicologhe e psicoterapeute: Francesca Di Virgilio e Paola Guarino (entrambe docenti dell’Accademia Imago a Napoli).
L’obiettivo della mostra
Capire i modelli archetipici delle antiche divinità mitologiche ci aiuta a “comprendere noi stesse e guidare il nostro comportamento”, come si legge sull’evento Facebook dedicato. “Imparando a entrare in contatto con le energie psichiche che la influenzano dall’interno, la donna troverà reali alternative che la riscatteranno dalle implacabili dicotomie maschile/femminile, madre/amante, donna di successo/casalinga, ecc., che da sempre la tengono prigioniera”.
Molto interessante risulta il messaggio che, appunto, la mostra ha voluto realizzare nel binomio dea / donna moderna: “Ciò che realizza una donna può non avere senso per un’altra: a seconda della dea che agisce in lei, in un essere femminile sono presenti più dee e più la personalità è complessa, maggiore è la possibilità che le dee attive siano più di una; ciò che soddisfa una parte di lei può apparire insignificante a un’altra parte. Quando nella psiche della donna queste dee sono in competizione, lei deve decidere quale dea coltivare e quale tenere a freno, e imparare a sfruttare il potere di questi eterni archetipi per diventare la perfetta ‘eroina’ della propria storia personale”.
Nevralgico, dunque, diventa il punto di vista riguardo all’ambiente circostante, soprattutto quello “sociale, familiare, culturale” che “possono influenzare il manifestarsi nella bambina di un archetipo, anche se è quello principale, e ciò può portare la donna a vivere un senso di inadeguatezza e sofferenza, in quanto deviata dalla sua vera essenza interiore. Le aspettative della famiglia verso la figlia possono rinforzare alcune divinità e reprimerne altre. Nel momento in cui dee diverse si contendono la supremazia, come accade in periodi di cambiamenti ormonali, i ‘cambiamenti’ di dea possono provocare conflitto e confusione”.
Tutti i dettagli
Per visitare la mostra, è possibile contattare la curatrice Gina Affinito sul sito ufficiale, dalla email gina.affinito@gmail.com o da cellulare (+39.327.3463882). Oppure, si può mandare una mail ad antica.saliera@gmail.com. L’esposizione è fruibile dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20, mentre nel fine settimana bisogna prendere appuntamento. L’ingresso è libero.