IL FESTIVAL DI SANREMO
La 70^ edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo ha ufficialmente preso il via martedì 4 febbraio 2020, presso l’incantevole teatro Ariston.
Un debutto da urlo quello di Amadeus che alla serata inaugurale ha registrato uno share notevole (52,2% contro i 49,5% di Baglioni nell’edizione dello scorso anno) con una media di oltre 10 milioni di telespettatori. Dati confermati l’indomani: l’appuntamento di mercoledì segna ascolti record. La seconda serata, infatti, ha relegato dinanzi allo show di Rai1 un audience pari a 9,7 milioni con il 53,3% di share (la share media più alta dal 1995).
AMADEUS E I CO-PRESENTATORI
Il conduttore televisivo, nonché showman ravegnano, 57 anni, ha esordito al Festival con un semplice “Benvenuti”; a supportalo nelle diverse serate grandi personaggi del mondo dello spettacolo. “Quando 35 anni fa, ho cominciato questo mestiere, e da Verona andavo a Milano, avevo un sacco di sogni. E questo è il sogno più grande: il festival di Sanremo. A Milano ho conosciuto un altro ragazzo con il quale ci siamo fatti una promessa: tu devi essere con me a Sanremo. Trentacinque anni dopo Fiorello ha mantenuto questa promessa“.
Un duo perfetto fatto di sinergia, intesa e simpatia: Amadeus con Fiorello duetta divinamente sul palco dell’Ariston. Una coppia vincente alla quale si integra la forza di un artista affermato come Tiziano Ferro che devolverà in beneficenza l’intero cachet personale a delle associazioni di Latina, sua città natale.
Il trio Amadeus-Fiore-Ferro funziona e piace. Lo conferma la vasta adesione del popolo italiano che sta seguendo il Festival. Amadeus si sta dimostrando indiscusso protagonista, signorile e disinvolto sul grande palco. E chi meglio di Fiorello a garantirgli una spalla? Un attore sarebbe riduttivo, un uomo poliedrico capace, non solo di recitare e far ridere attraverso imitazioni e battute, ma anche una buona attitudine al ballo e al canto. E non dimentichiamoci poi di bravura e sensibilità di Tiziano Ferro che con delle ottime performance ha completato un sistema di conduzione eccellente. Il cantautore ha omaggiato due grandi della musica italiana, quali Domenico Modugno e Mia Martina, presentato alcuni suoi successi e duettato con Massimo Ranieri.
AMADEUS E LE CO-PRESENTATRICI
Come ogni Festival che si rispetti, anche Amadeus è affiancato da bellissime presenze femminili. Nelle prime due serate, l’Ariston ha ospitato diverse donne: l’aggraziata cronista sportiva, Diletta Leotta, che per quanto giovane e bella, ha presentato un discorso sulla bellezza piuttosto superficiale; la carismatica giornalista israeliana, Rula Jebreal, che ha denunciato l’attualissimo problema sociale della donna, perennemente succube di discriminazioni e violenze. La scrittrice ha raccontato del dramma della madre suicida dietro uno stupro e l’ha fatto mediante delle letture intime e toccanti. Poi è stato il turno di una sempre tonica Sabrina Salerno che non ha particolarmente inciso anzi, a tratti, è sembrata impacciata; discorso simile per le giornaliste Rai Emma D’Aquino e Laura Chimenti che malgrado facciano del proprio meglio, sono risultate legnose e troppo impostate. Una co-conduzione sufficiente, salvata dai discorsi di fine serata, su tema famiglia e giornalismo.
LA CONDUZIONE DEL FESTIVAL, LE PAGELLE DI RADIO PUNTO MUSICA
AMADEUS – Sta conducendo un ottimo Festival. Con eleganza e semplicità sta catturando tutti. Voto: 9
FIORELLO – Forte presenza scenica, spalla perfetta per Amadeus. Diverte, ci piace. Voto: 8.5
TIZIANO FERRO – Con la sua bella voce, completa un terzetto vincente. Voto: 7
DILETTA LEOTTA – Giovane e bellissima ma forse ancora acerba; la condanna il suo discorso. Voto: 5
RULA JEBREAL – Meno apparenza, più contenuti: emoziona tutti con le letture contro le violenze sulle donne. Voto: 8
SABRINA SALERNO – Tonica per la sua età ma poco incisiva; ci si aspettava qualcosa in più. Voto: 5.5
EMMA D’AQUINO/LAURA CHIMENTI – Carismatiche ma non è l’Ariston il posto giusto, meglio “girare pagina“. Voto: 6
I CANTANTI IN GARA
Martedì 4 febbraio 2020, si è alzato il sipario del teatro Ariston e sono state presentate dodici canzoni in gara della sezione campioni e altre quattro della sezione nuove proposte. Replay l’indomani, mercoledì 5, con la restante parte degli artisti in gara.
I BIG
Ufficialmente i 24 Big concorrenti sono (li enumeriamo in ordine di uscita nel corso delle serate):
Irene Grandi (Finalmente io), Marco Masini (Il confronto), Rita Pavone (Niente – Resilienza 74), Achille Lauro (Me ne frego), Diodato (Fai rumore), Le Vibrazioni (Dov’è), Anastasio (Rosso di Rabbia), Elodie (Andromeda), Bugo e Morgan (Sincero), Alberto Urso (Il sole ad est), Riki (Lo sappiamo entrambi), Raphael Gualazzi (Carioca), Piero Pelù (Gigante), Elettra Lamborghini (Musica – e il resto scompare), Enrico Nigiotti (Baciamo adesso), Levante (Tikibombom), Pinguini Tattici Nucleari (Ringo Starr), Tosca (Ho amato tutto), Francesco Gabbani (Viceversa), Paolo Jannacci (Voglio parlarti adesso), Rancore (Eden), Junior Cally (No grazie), Giordana Angi (Come mia madre) e Michele Zarrillo (Nell’estati o nel fango).
LE NUOVE PROPOSTE
Quanto alla competizione cadetta con le voci nuove dei giovanissimi, abbiamo già i primi responsi: degli otto ragazzi in gara sono passati alle semi-finali (in programma domani, venerdì 7 febbraio 2020) quattro.
Dagli accoppiamenti sono risultanti vincenti: Tecla, giovane vincitrice di Sanremo Young, battendo i favoriti Eugenio in Via di Gioia (con il 50,6%), e Leo Gassman che ha avuto la meglio su Fadi (con il 54%); ancora, Fasma (con il 51%) ha superato il duo Martinelli e Lula, e Marco Sentieri vincendo su Matteo Faustini (52%). Quindi, ancora in gara: Tecla Insolia (8 Marzo), Leo Gassman (Va bene così), Fasma (Per sentirmi vivo) e Marco Sentieri (Billy Blu).
ARTISTI E BRANI, LE PAGELLE DI RADIO PUNTO MUSICA
IRENE GRANDI – Brano grintoso ed energico; alla rockeuse l’onere di aprire le danze e lo fa alla grande. Voto: 7
MARCO MASINI – Un testo importante, bello… degno di un artista maturo. Voto: 6.5
RITA PAVONE – 74 anni e non sentirli. Brano che spacca alla grande. Voto: 7
ACHILLE LAURO Spogliarello in diretta (ed autotune). Dal mantello ai mutandoni. Un po’ rock, un po’ punk, un po’ dance. La canzone mette allegria ed ha una orchestrazione fatta bene con un bel solo della chitarra. Voto: 6
DIODATO – Elegante. Aristocratico. Nobiltà in musica e testo. Brano di grande spessore. Voto: 8
LE VIBRAZIONI – Ritornello che picchia in testa. Dov’è ? Molto alto in classifica. Voto: 6
ANASTASIO – Un mix tra elettronica e rock: il pezzo c’e tutto. Voto: 7
ELODIE – Brano che non entra subito ma bella costruzione, dopotutto è targato Mahmood. Voto: 6
BUGO E MORGAN – Divertenti e stravaganti con un brano assolutamente non banale. Voto: 6.5
ALBERTO URSO – Non discutiamo la voce, bellissima, ma l’esibizione non è stata il massimo. Voto: 5,5
RIKI – Brano monocorde. Ci attendevamo qualcosa di nuovo. Voto: 5
RAPHAEL GUALAZZI – Frizzante e caldo, un ibrido tra Jazz e samba brasiliana; in radio ci sta, a Sanremo meno. Voto: 6
PIERO PELU’ – Classe rock non mente, rispecchia il suo essere. Un brano per commemorare la sua carriera. Voto 6
ELETTRA LAMBORGHINI – Reggaeton sexy e twerking non bastano. Sicuramente andrà molto in radio ma il suo esordio al festival è insufficiente. Voto: 5
ENRICO NIGIOTTI – Testo da poco, abbiamo sentito brani autobiografici più belli. Ci aspettavamo di più. Voto 5,5
LEVANTE – Grinta ed energia, ballad e ritmo per cantare emarginazione. Voce limpida e forte, l’ascolteremo in radio. Voto: 7
PINGUINI TATTICI NUCLEARI – Brano travolgente e ritmato, un mix funky-pop. Gruppo interessante e simpatico. Voto: 7,5
TOSCA – Una canzone d’autore classica tipicamente sanremese, dove la differenza la fa più la sua voce. Voto: 7,5
FRANCESCO GABBANI – Francesco Gabbani in versione intimista è servito. Voto: 7
PAOLO JANNACCI – Elegante, di stile. Un testo sentito, di forte impatto emozionale. Voto: 6,5
RANCORE – Rap drammatico e ritmico che ti entra. Ricorda Mahmood. Rancore con Eden spacca. Voto: 7
JUNIOR CALLY – Tralasciando la sua ideologia, esegue una buona prestazione. Brano efficace. Ci mette la faccia ma chiude ultimo. Voto: 6.5
GIORDANA ANGI – Forse il brano poteva osare di più; lei insicura nell’esibizione. Voto: 5.5
MICHELE ZARRILLO – Brano interessante, cantato in falsetto. Voto: 6
LA CLASSIFICA GENERALE
I primi giudizi sono stati espressi dalla giuria demoscopica (composta da 300 persone scelte tra chi va ad almeno tre concerti all’anno, compra dischi e ha un abbonamento con una piattaforma di streaming): al termine delle serate di martedì e mercoledì, dopo una prima esibizione degli artisti in gara, è stata mostrata la classifica generale.
Questa sera il terzo appuntamento con il Festival di Sanremo. I 24 Big si esibiranno presentando all’Ariston dei duetti su brani che hanno fatta la storia della kermesse canora. Le scelte avranno un peso nella gara: questa volta a votare saranno i musicisti e i coristi dell’Orchestra del Festival. Tale votazione andrà a sommarsi a quella della giuria demoscopica e definirà una nuova classifica provvisoria.
Ripercorrendo classici intramontabili, ci si attende un grande spettacolo tale da divenire preziosa occasione per celebrare i 70 anni del Festival di Sanremo.
GLI OSPITI DELLE DUE SERATE
Nelle prime due serata della 70° edizione del Festival di Sanremo, hanno calcato il grande palco alcuni lustri ospiti. Tra questi Al Bano e Romina che hanno offerto uno spettacolo eccezionale al parterre dell’Ariston proponendo un collage musicale che ripercorresse i magnifici successi passati. Tra le colonne della musica italiana registriamo con infinito piacere il ricongiungimento di un gruppo storico, quali i Ricchi e Poveri.
A calcare il teatro anche: Emma Marrone, Zucchero, Gigi D’Alessio e Massimo Ranieri.
Presenti gli attori del cast dell’ultimo film di Gabriele Muccino “Gli anni più belli”: Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Micaela Ramazzotti e la già citata Emma Marrone, al suo esordio cinematografico. Questi hanno recitato dei monologhi incentrati sulla trama del film rispecchiandosi nei giovani attori che li interpreteranno nella pellicola. Ancora: il tennista serbo, Novak Djokovic, e soprattutto Carlotta Mantovan, moglie del caro Fabrizio Frizzi, volato via troppo prematuramente e che ieri, 5 febbraio, avrebbe compiuto 62 anni. Gli omaggi ad un bravissimo ed indimenticabile conduttore televisivo.
In ultimo, non per importanza, delle esibizioni con l’onore di sensibilizzare il pubblico su temi sociali che spesso si ripongono in secondo piano. Antonio Maggio e Gessica Notaro hanno cantato “La faccia e il cuore” (scrittura dello stesso A. Maggio in collaborazione con Ermal Meta): una canzone ispirata alla tragica storia della cantante, nonché Miss Romagna sfregiata in volto con dell’acido dal suo ex fidanzato; Christian Pintus ha eseguito “Io sto con Paolo” – brano scritto da Paolo Palumbo, 22 anni, malato di SLA.
IL FESTIVAL: TRA STORIA E CURIOSITÀ
La kermesse, nata nel 1951 al fine di incrementare il turismo ligure nella “stagione morta”, è figlia dell’idea dell’allora direttore delle manifestazioni e delle pubbliche relazioni del casinò di Sanremo, Angelo Nicola Amato, e il giornalista e conduttore radiofonico, Angelo Nizza.
All’edizione corrente, il record di partecipazioni è detenuto da un poker di artisti che hanno scritto la storia della musica italiana: Toto Cutugno, Milva, Peppino di Capri e Al Bano. All’attivo questi hanno quindici presenze.
Il 70° capitolo del Festival sarà certamente ricordato negli anni poiché il primo inclusivo ed accessibile anche per il pubblico non udente. Infatti, nelle cinque serate è previsto un potenziamento delle attività di comunicazione intra-linguistica per sordi, ciechi e ipovedenti. Un vero e proprio Festival parallelo, Sanremo Live LIS, trasmesso dagli studi di Roma, di via Teulada, a cura di Rai Pubblica Utilità. Un progetto diretto artisticamente da Laura Santarelli, costruito in modo da coinvolgere chiunque nella diretta dello spettacolo, mediante la Lingua dei Segni.