In occasione di Matera 2019, nella città dei Sassi sta per arrivare il progetto I-DEA, una realizzazione artistica ed espositiva che riguarderà la storia culturale, artistica e antropologica della regione Basilicata. L’iniziativa inizierà sabato 2 marzo 2019 per poi concludersi domenica 19 gennaio 2020. Lungo tutto l’evento verranno organizzate mostre, performance e lavoratori ispirati all’archivio locale. Il tutto sarà predisposto nell’hangar della Cava Paradiso, con protagonisti artisti di livello nazionale e internazionale, tra cui anche il celebre fotografo Mario Cresci.

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Fonte: matera-basilicata2019.it

Tutti i dettagli di I-DEA

Com’è possibile leggere nel sito ufficiale di Matera-basilicata2019.it, si tratta di un progetto curato da Joseph Grima e sarà composto da mostre multidisciplinari. “I-DEA – si legge – rappresenta il nodo centrale di una rete che si estende nel resto della città, attraverso la regione Basilicata e oltre. Si adatta all’estrema diversità del patrimonio della regione: piuttosto che condensare la storia in una narrativa oggettiva e lineare secondo la tradizionale strategia della ‘collezione permanente’ tipica dei musei, I-DEA cerca di includere la varietà, l’instabilità e la soggettività inerenti al concetto attuale di identità regionale“.

Si tratterà di un vero calderone di storia, cultura e tradizione. Un “archivio degli archivi in crescita”. Un lavoro realizzato lungo diversi anni, grazie all’aiuto di “numerose persone, associazioni di cittadini, organizzazioni private, istituzioni pubbliche e fondazioni” che “hanno costruito archivi unici che riguardano ogni aspetto della cultura italiana e meridionale, dal suo patrimonio musicale all’oggettistica per turisti e dal cinema del 20° secolo agli attrezzi per l’agricoltura”.

La nascita del progetto

Questa iniziativa conta all’incirca due anni di vita, visto l’impiego massiccio di tempo dovuto alla raccolta di tutti i materiali che saranno presto disponibili al pubblico. Il progetto, realizzato assieme all’Università della Basilicata, era stato già reso noto durante il convegno internazionale Food for art dell’autunno 2017. “A partire da quel momento si sono mappati archivi e collezioni a Matera, in Basilicata e anche fuori regione: un modo insolito per apprendere qualcosa in più sui luoghi e la loro storia. Si è visitata una serie di archivi e collezioni e se ne sono stati scoperti degli altri, cercando sempre di capire qual è il significato di un archivio o collezione nel tempo e nello spazio”.

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