La Fase 2 del Coronavirus inizia oggi, 4 maggio 2020. In successione, poi, altre date (18 maggio e 1° giugno) che ci aiuteranno a capire se si potrà poi parlare veramente di Fase 3. In alternativa, fermi tutti: si ritorna ai nastri di partenza. Nuove aperture, seppur lievi, però, hanno aumentato alcuni malumori. E alcune categorie hanno voluto farsi sentire in merito alla libertà di culto.
Fase 2, Monsignor Lombardi: “Le esigenze spirituali dei fedeli sono importanti”
La richiesta di una maggiore attenzione nei confronti delle messe è arrivata da tutta Italia, anche da Matera. Il Monsignor Filippo Lombardi, infatti, parroco della parrocchia Maria Madre della Chiesa (quartiere Serra Rifusa) ha lanciato un appello su Facebook (Sassi Live) in cui si rivolge direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
“I fedeli cattolici – scrive il parroco -, guidati dai loro Pastori, hanno dimostrato grande senso di responsabilità, nell’attenersi alle norme che vietavano la celebrazione della Messa“. Di fatto, c’è stata una corale adesioni alle iniziative governative: “Dal primo momento e ancor prima della chiusura definitiva del 9 marzo, evitando da subito di scambiarsi il segno di pace, di usare l’acqua benedetta entrando in chiesa, ricevendo la comunione sulla mano”.
“Credo che – aggiunge il parroco – con altrettanto senso di responsabilità da parte del Governo si dovrà concedere la celebrazione della Messa e di altri sacramenti”. Un modo per ricambiare “la fiducia nei confronti di coloro, fedeli, Vescovi e preti, che ogni giorno non solo pregano, ma si prodigano per il bene comune, per la salute, per la tenuta sociale delle comunità“. In questo modo, si verrebbe incontro “alle necessità spirituali e materiali di tante, troppe famiglie in difficoltà, dando alimenti, pagando bollette, sostenendo economicamente”.
Libertà di culto e Fase 2: “Sostegno spirituale necessità insopprimibile”
“Alla Chiesa cattolica tutta – spiega ancora Lombardi -, come ad altre confessioni religiose, sta a cuore il bene e la salute dei cittadini, per questo si è aderito prontamente a mettere in atto tutte le indicazioni proposte, ma nel momento in cui si aprono fabbriche, trasporti, negozi, parchi per esercizi fisici… non vedo come non si possa e debba concedere la partecipazione alla Messa”. Non si tratta di un “privilegio concesso alla Chiesa cattolica”. Bensì del “riconoscimento di una necessità insopprimibile quale il sostegno spirituale, che possa tenere viva la fiducia e la speranza”.
“La Chiesa cattolica ha fatto prevalere il buon senso e la ragionevolezza nel privilegiare la salute dei cittadini – conclude -, con altrettanta ragionevolezza e buon senso si riconosca che altrettanto importanti sono le esigenze spirituali dei fedeli”.