Kirikù e la strega Karabà arriva a Taranto (Puglia), precisamente al teatro MuDi. Domenica 29 settembre, infatti, a partire dalle 20:00, andrà in scena lo spettacolo teatrale Kirikù e la strega Karabà. Una storia vera e propria storia emozionante, destinata a tutti i più piccoli.
Tutti i dettagli di “Kirikù e la strega Karabà”
Ci pensa Puglia.com a delineare tutti i dettagli riguardanti lo spettacolo teatrale per bambini. “La voce narrante della scrittrice e regista teatrale Teresa Ludovico è pronta ad incantare la platea di ragazzi del MuDi – Museo Diocesano di Taranto”. Sarà “il suo adattamento di teatro per ragazzi” riportanti “uno dei più bei classici moderni. La rappresentazione è arricchita dalle musiche di Maurizio Lampugnani e dai suoni delle percussioni dei Sudjembè Ensemble“. In quest’ultimo gruppo troveremo nomi come Ugo Custodero, Ilaria De Fronzo, Ilenia Fenech, Alberto Perrone, Andrea Menolascina, Nicola Mannarini, Ignazio Farano, Silvia Scarnera, Alessandra Vallone, Rosanna Favia, Clarissa Caradonna, Antonello Fasano, Donatello Ancona, Valentino Fanizza, Salvatore Magrone.
La trama dello spettacolo
Lo spettacolo è tratto dall’omonimo capolavoro del cinema d’animazione europeo di Michel Ocelot. “La pièce è ambientata in un villaggio africano, popolato ormai solo da anziani, donne e bambini. È in questo luogo che viene alla luce il protagonista Kirikù, un bambino prodigio, che fin dalla nascita si rivela totalmente autonomo. Appresa la notizia che il suo villaggio è vessato dalla strega Karabà che ha sottratto l’acqua dalla fonte del paese, trasformando gli uomini che hanno osato affrontarla in oggetti obbedienti, Kirikù decide di combatterla.
Tuttavia, tormentato dal dubbio sulla ragione per cui la strega sia così cattiva, suo nonno, il Saggio della Montagna, gli svela che, in realtà, Karabà è costretta a soffrire per via di una spina avvelenata conficcata nella schiena, che non riesce e non vuole togliere, convinta di perdere poi i poteri magici. Attraverso una serie di peripezie, Kirikù farà di tutto per liberarla da questo dolore, riuscendo così a raggiungere una nuova forma, quella adulta di uomo fatto e completo”.