La Puglia ha scelto di percorrere la strada del vaccino Covid obbligatorio per gli operatori sanitari, a fronte delle numerose morti in corsia e dell’alto rischio contagio tra addetti ai lavori ospedalieri e pazienti. La decisione è stata presa in Terza Commissione del Consiglio regionale della Regione lo scorso 19 gennaio.
Vaccino Covid obbligatorio: la Puglia si avvale di una legge pre-esistente
Tecnicamente parlando, non possiamo parlare di vaccino Covid obbligatorio in senso stretto, in quanto la prassi nazionale e comune per chi lavora in ambienti sanitari è l’obbligatorietà a tutti i vaccini. Il nuovo Coronavirus non era previsto all’interno di queste pianificazione, in quanto prima non esisteva. Con la nascita e la diffusione del Covid, quindi, si è reso necessario una sorta di aggiornamento per allargare la disciplina in materia e inserire il vaccino nel Piano Nazionale, così da includerlo in un quadro già esistente. Possiamo parlare perciò di aggiunta di una nuova norma nel testo unico sulla salute e sulla sicurezza sul posto di lavoro, che inficia anche sulla Legge 24 del 2017 in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita.
Vaccino Covid obbligatorio, Lopalco: “Diamo valore alla scienza”
Sulla decisione della Puglia riguardo al vaccino Covid obbligatorio è intervenuto anche Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla sanità regionale, che – come racconta Globalist – ha sottolineato quanto sia ” un provvedimento che dà valore alla scienza e che, per me, ha un peso importante anche a livello personale, perché chiude un cerchio nella mia carriera: la legge pugliese su cui si basa, infatti, fu ispirata alla Carta di Pisa, un documento che ho promosso nel 2016, quando, all’università della città toscana si sono riunite le maggiori società scientifiche interessate al tema per scriverlo”.
Anche Lopalco ha spiegato che non si tratta di una decisione mai fatta prima, poiché “l’obbligo non poteva essere applicato al vaccino Covid in quanto non menzionato nel Piano vaccinale. Con la nuova legge abbiamo semplicemente integrato la norma regionale, dicendo che il Piano nazionale per il vaccino Covid ha la stessa valenza del Piano vaccini. Quindi gli operatori sanitari sono obbligati a fare il vaccino, pena il giudizio di non idoneità alla mansione”.
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