La seconda ondata del Coronavirus in Puglia è stata quasi 20 volte più forte rispetto all’esordio della pandemia. È quanto emerge dal quarto rapporto congiunto dell’Istat e dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità), che dipinge un quadro regionale abbastanza preoccupante. Il problema numero uno dell’ormai passato 2020, infatti, ha registrato un maggiore numero di contagi e decessi durante la seconda parte dell’anno.

Seconda ondata di Coronavirus in Puglia: le statistiche

Per comprendere l’entità dei danni causati dalla seconda ondata di Coronavirus in Puglia, Iss e Istat hanno preso in esame i contagi e i decessi per Covid registrati durante l’anno nella regione. Sul fronte contagi, ad esempio, la prima ondata ha registrato un picco attorno ad aprile, con 2.233 contagi rispetto ai 2.139 registrati un mese prima. Poi il conseguente calo: 427 a maggio e 46 giugno. Successivamente, il ritorno del Covid ha iniziato la sua manovra: 853 ad agosto, 2.473 a settembre, 13.711 a ottobre e 40.129 a novembre (il massimo finora registrato).

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Situazione esponenzialmente simile per quanto riguarda i decessi. Tra febbraio e maggio ne sono stati registrati in totale 538, con un tasso del 12,3%, il più alto registrato nel Sud Italia. Un numero complessivamente diminuito tra giugno e settembre: sono stati registrati 77 decessi per Covid, con un tasso dell’1,8%. Si tratta di una percentuale bassa, ma resta tutt’ora la più elevata tra le Regioni del Sud. I dati aumentano se prendiamo in considerazione il periodo ottobre-novembre: 1.050 morti per Coronavirus, con un tasso del 24,1%.

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