Il lockdown ha avuto effetti positivi sui bambini con cefalea. Lo ha rivelato una ricerca dell’Ospedale Bambino Gesù, con la collaborazione dei Centri Cefalee dell’Università di Padova, Università dell’Aquila, Università dell’Insubria di Varese, Ospedale Sant’Andrea di Roma, Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile di Via dei Sabelli di Roma, Istituto Besta di Milano, Ospedale San Paolo di Bari e Ospedale Civico di Palermo. I risultati dello studio sono stati pubblicato sulla rivista rivista Cephalalgia della International Headache Society.
Effetti del lockdown: “Buone notizie per i bambini con cefalea”
Agli inizi di novembre 2020, una ricerca ha analizzato gli effetti del lockdown su 700 minori con cefalea (precisamente 707 famiglie con bambini e adolescenti tra i 5 e i 18 anni con diagnosi di cefalea primaria), riscontrando alcune conseguenze benefiche in chi ha contratto questa malattia.
In particolare, è stato rilevato che “nei mesi trascorsi chiusi a casa per colpa della pandemia, i bambini affetti da cefalea hanno visto diminuire gli attacchi di mal di testa grazie soprattutto al calo della tensione scolastica”. Di seguito alcune percentuali:
- miglioramenti del mal di testa per il 46% dei bambini e dei ragazzi;
- un peggioramento del mal di testa per il 15%;
- nessuna variazione di rilievo per il 39%;
- cali anche del 40% tra i bambini con le forme più gravi di cefalea (da 15 a 9 attacchi mensili).
“I fattori emotivi ed emozionali andrebbero sempre considerati quando si propone un trattamento per l’emicrania e per la cefalea di tipo tensivo – spiega la dott.ssa Laura Papetti, neuropediatra del Bambino Gesù e primo autore dello studio -. È necessario che bambini e genitori siano consapevoli che qualsiasi intervento sui fattori di stress ha più probabilità di essere efficace rispetto ai farmaci attualmente disponibili”.
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